CROCIFISSO RIMINESE

Giovanni da Rimini, 1309

tempera su tavola

provenienza: chiesa di San Francesco

Al centro dell’arco trionfale è conservato uno straordinario Crocifisso dipinto su tavola da Giovanni da Rimini nel 1309.

Caratterizzato da forme potentemente rilevate dal chiaroscuro, presenta nei lobi le figure del Cristo giudice, in alto, e ai lati quelle della Vergine e di San Giovanni Evangelista.

È una rarissima opera firmata e datata, identificata come il primo esempio della scuola pittorica riminese, importantissima per comprendere lo sviluppo della cosiddetta Scuola giottesca.

Nella prima metà del Trecento fra Romagna e Marche si ebbe infatti una singolare fioritura pittorica promossa in particolare dalle fondazioni francescane, collegata alle eclatanti novità introdotte da Giotto nel cantiere assisiate e quindi a Rimini.

Qui, all’intensa attività artistica stimolata dalla sua presenza, seguì l’elaborazione di un linguaggio figurativo diffusosi anche nel Montefeltro e nella Massa Trabaria, dove pervennero le prime opere dei riminesi, costituite da tavole ed affreschi che raggiungono esiti originali ed altissimi, come in questo Crocifisso.

Approfondimenti

Il Crocifisso trecentesco di Giovanni da Rimini ha vissuto diverse traversie negli oltre 700 anni dalla sua realizzazione.
 
1309-1573 – ARCO TRIONFALE
In origine la Croce, commissionata dai minori mercatellesi a Giovanni da Rimini ancor prima che riuscissero a far consacrare la loro chiesa (1318), doveva essere stata posta al centro del primitivo arco trionfale in conci di pietra arenaria, solo in seguito arricchito dagli affreschi che ne ricoprivano il perimetro e completavano la rappresentazione teologica (vedi l’Incoronazione della Vergine che è stata staccata dal cervello dell’arco, dietro il timpano dell’arco trionfale tardogotico, e i frammenti rimasti sul lato sinistro, precedenti all’inserimento degli elementi scultorei inseriti alla morte di Bartolomeo Brancaleoni).
 
Frammenti affreschi arco trionfale

Questa almeno fu la conclusione raggiunta nel 1923 al momento di ricollocare la grande tavola, più volte spostata all’interno della chiesa, e scelta in base a considerazioni sulla struttura lignea e agganci del Crocifisso, al ritrovamento degli alloggi per la trave orizzontale e le sue mensole laterali nei piè dritti dell’arco trionfale (simili a quanto riportato da Giotto nella Basilica di San Francesco ad Assisi) oltre che per le similitudini con la posizione della perduta Croce di Giunta Pisano della Basilica superiore di Assisi; anche questa finita in controfacciata dopo la rimozione della trave absidale, come la nostra, ma poi distrutta nel secolo XVII da un fulmine. 

Giotto, "La verifica delle stimmate" e "L'istituzione del presepe a Greccio", San Francesco, Assisi
Crocifisso Mercatello dal retro, sulla trave dell'abside

Posizione che sembra confermata anche dal ritrovamento, durante i restauri dei primi anni 2000, della sede per un meccanismo di sollevamento all’estradosso della volta dell’abside, in corrispondenza del cavo di sostegno della Croce.

 
Sede di appoggio del meccanismo per il sollevamento della Croce, Mercatello, San Francesco
Sede di appoggio del meccanismo per il sollevamento della Croce, Mercatello, San Francesco

1574-1803 – PRIMO ALTARE SN

Più che la sovrapposizione all’arco originario in arenaria del prezioso ornato calcareo realizzato assieme al monumento funebre di Bartolomeo Brancaleoni (+ 1424), ancora coerente con la posizione centrale del Crocifisso, deve esser stata causa dello spodestamento della Croce, relegata al primo altare di sinistra della navata, la trasformazione del coro con la chiusura della bifora di fondo con l’inserimento della pala del Clarici (1574).
Abside con la Pala del Clarici, 1905 ca.
Abside con la Pala del Clarici, 1905 ca.

1804-1842 – LEGNAIA CONVENTO

Il Crocifisso è documentato nel primo altare a sinistra nel Settecento, prima di venire scalzato da una tela voluta dai minori per la concittadina Veronica Giuliani nell’anno della sua beatificazione (1804). La Croce finì in una legnaia, fra tronchi e fascine e solo scrupoli religiosi lo salvarono dal fuoco, poco prima che i frati lasciassero definitivamente il convento e i francesi lo utilizzassero, assieme alla chiesa, come caserma (1809-1814).
 
1843-1905 – CONTROFACCIATA
Solo nel 1843, a seguito dei restauri dell’edificio voluti da mons. Parigini, la Croce fu riportata in chiesa, dove trovò posto in controfacciata, sopra il portale.
La Croce in controfacciata, 1905 ca.
La Croce in controfacciata, 1905 ca.

1906-1910 – ALTARE MAGGIORE, INTERVENTI SUL RETRO

Con l’avvio di nuovi restauri della chiesa, nel 1906, riaperta la bifora di fondo si riposiziona provvisoriamente la Croce sull’altare maggiore, subito sopra il polittico di Giovanni Baronzio, in posizione più bassa ed arretrata dell’attuale, dopo averne rinforzato l’armato e dato terra rossa sul retro.
 
Arco trionfale senza Croce (1906) e con Croce (1910).

1911-1912 – CALATO PER LAVORI RESTAURO IN CHIESA E PROGETTI PER LA COLLOCAZIONE

Col proseguire del recupero e la demolizione dell’altare si formularono varie ipotesi per la collocazione della Croce. Fra queste quella suggerita dall’arch. Castellucci, di posizionarlo inclinato, con la testa in avanti, senza appoggio della trave orizzontale, e quella formulata dall’arch. Pritelli.
 
Arco trionfale senza Croce e progetto di sistemazione Pritelli (1911).

1913 – RESTAURO DE BACCI VENUTI

Nel frattempo Lionello Venturi incarica il pittore Gualtiero De Bacci Venuti del restauro del Crocifisso che si trovava a terra all’interno della chiesa, appoggiato ad una parete.
 
Crocifisso nel 1913, prima dei restauri
Crocifisso nel 1913, prima dei restauri

1914-1924 – SI DECIDE LA COLLOCAZIONE
I saggi sui piedritti dell’arco rivelarono la preesistenza di una trave all’imbocco dell’abside e la verifica effettuata con un facsimile della croce (1914), indirizzò verso la soluzione finale per la posizione della tavola.

Nel 1922 la Cooperativa Falegnami Ex-Combattenti di Mercatello realizza la finta trave di sostegno del Crocifisso, poi mordenzata (1923) e completata con i due saettoni (1924) da Giambattista Bastari, prima della collocazione della Croce dipinta.
 
 
Chiesa di San Francesco a restauri ultimati con la Croce sulla trave (1924).

1925-1934 – TRAVE ARCO TRIONFALE

Trave poi arricchita da un fregio decorato da Attilio Romanini e sette lampade in ceramica che vi furono appese (1925) prima della riapertura del 1926. 
La trave arricchita da fregio e lampade appese
La trave arricchita da fregio e lampade appese

1935 – A RIMINI PER MOSTRA

Il Crocifisso, allora attribuito a Giovanni Baronzo, lascia la sua chiesa nel 1935 per essere esposto, tra giugno e ottobre a Rimini, Palazzo dell’Arengo, alla Mostra Internazionale della Pittura Riminese del Trecento.
 
1936-1945 – CHIESA DI SAN FRANCESCO
Tornata dalla mostra riminese la Croce rimane nella chiesa di San Francesco fino alla fine della Seconda guerra mondiale.
 
1946 – SEMINARIO MERCATELLO
Nell’aprile del 1946, la Croce, a seguito dei danni bellici subiti dalla zona circostante e dalla chiesa durante i bombardamenti alleati (1944), viene  ricoverata da don Giuseppe Gasparini nel Seminario di Mercatello, visti i lavori di ricostruzione dell’intorno che avevano trasformato la chiesa in un magazzino.
 
Il Crocifisso attribuito a Giovanni Baronzio
Il Crocifisso attribuito a Giovanni Baronzio

1946-1951 – PALAZZO DUCALE URBINO

Pasquale Rotondi fa poi trasportare la Croce al Palazzo Ducale di Urbino (maggio 1946) dove verrà poi restaurata da Tullio Brizzi, che termina il lavoro nell’aprile 1949.
 
1951-1964 – CHIESA DI SAN FRANCESCO
Il Crocifisso tornerà al suo posto solo pochi giorni prima della riapertura post bellica della chiesa, il 4 ottobre 1951.
 
Crocifisso dopo il restauro del Brizzi
Crocifisso dopo il restauro del Brizzi

1965 – A RAVENNA PER MOSTRA

La mostra ravennate, L’Arte in Romagna ai Tempi di Dante, allestita in occasione del VII Centenario della nascita dell’Alighieri nel 1965 richiese nuovamente il Crocifisso che fu inviato a malincuore e solo dietro la rassicurazione di un accurato restauro da eseguirsi prima dell’esposizione.
La chiesa senza il suo Crocifisso
La chiesa senza il suo Crocifisso

1966-1971 – A FIRENZE RESTAURO DEL SERRA-TINTORI E ALLUVIONE

Restauro poi rimandato a smontaggio della mostra e che portò l’opera a Firenze dove, fortunatamente già restaurata e pronta per la riconsegna, il 4 novembre 1966 fu colta dalla terribile piena dell’Arno, che la tenne a mollo per otto ore. Gli anni seguenti li trascorrerà alla limonaia di Palazzo Pitti sotto le cure di Alfio Del Serra e Leonello Tintori che ne controllarono il lento assestarsi del legno fino al 1971, con una serie ininterrotta di interventi di fermatura del colore che si sollevava in minute bolle.
 
La Croce alluvionata a Firenze (appoggiata alla parete) con quella di Urbania (a sn)

1972-1977 – PALAZZO DUCALE URBINO

Poi la Croce tornò ad Urbino alla Galleria nazionale delle Marche, dove sarebbe dovuto rimanere in osservazione per altri dodici mesi, poi prolungatisi in anni per la necessaria predisposizione di adeguati sistemi di sicurezza nella chiesa di San Francesco.
 
La Croce esposta alla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino
La Croce esposta alla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino

1978-1990 – CHIESA DI SAN FRANCESCO

Il ritorno sulla sua trave è del dicembre 1977, in coincidenza con l’inaugurazione della pinacoteca, di cui fu elemento ispiratore e trainante, così come del convegno del 1987: La pittura fra Romagna e Marche nella prima metà del Trecento, gli apporti di Rimini e Fabriano.
 
Ritorno della Croce a Mercatello e sua collocazione sulla trave dell'arco trionfale

1991 – RESTAURO ARCO TRIONFALE

Nel 1991 il Crocifisso viene di nuovo calato a terra per gli interventi di restauro sull’arco trionfale lapideo che lo ospita.
 

1992- 1999 – CHIESA DI SAN FRANCESCO

Altra discesa inattesa e urgente è quella che deve subire negli ultimi giorni del 1999, quando a seguito degli eventi sismici ripetutisi negli anni precedenti, crollò una parte di uno spigolo del campanile che sovrasta l’abside.
 
2000-2005 COLLEGIATA
Il Crocifisso fu trasferito nella Cappella della Madonna delle Grazie in Collegiata, dove rimase fino al giugno 2005.
 
Il Crocifisso in Coillegiata e durante le fasi di trasporto a San Francesco

2005-2019 – CHIESA DI SAN FRANCESCO

Terminati i lavori post-sisma ritrovò il suo posto, nonostante la consapevolezza che l’opera dovesse essere sottoposta ad un intervento conservativo per l’eliminazione dei tarli che si era notati durante le fasi di spostamento e montaggio.
 
2020-2021 – A GUBBIO RESTAURO IKUVIUM
Questo avvenne solo nel novembre del 2019 – quando la Croce fu portata a Gubbio per i necessari interventi, poi ampliati in un più ampio restauro eseguito dalla ditta Ikuvium durante la pandemia di COVID-19.
 
Smontaggio della Croce e fasi di restauro nel laboratorio di Gubbio

2021 – A RIMINI PER MOSTRA

Terminati i restauri l’opera è riportata nella sua città d’origine, Rimini, dove è stata occasione dell’allestimento della mostra: L’oro di Giovanni, il restauro della Croce di Mercatello e il Trecento Riminese, tenutasi tra il settembre e novembre 2021.
Il Crocifisso in mostra a Rimini

2021 – RITORNO A SAN FRANCESCO

Il 15 novembre 2021 la Croce torna a Mercatello per essere ricollocata nella sua posizione consolidata, sulla trave dell’abside. Pochi giorni dopo il prof. Alessandro Giovanardi ha presentato i risultati ottenuti dal restauro e le nuove scoperte messe in luce dagli esami a cui è stata sottoposta l’opera.
Ritorno della Croce a San Francesco e manifesto per la presentazione del restauro
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